Il Cloud conviene anche a livello economico. Troppo bello per essere vero ?
Certe affermazioni sui vantaggi del cloud computing a volte suonano proprio così.
Perché, ad esempio, dovrebbe costare meno comprare capacità di calcolo da un intermediario che acquistare direttamente hardware e software?
Per quattro ragioni molto convincenti.
Google ed Amazon comprano milioni di server, spesso costruiti su loro progetto, e spuntano così prezzi molto più bassi di quelli di mercato.
Realizzano in casa le soluzioni di storage che gli altri devono acquistare da specialisti esterni.
Possono ammortizzare le capacità di team altamente qualificati su così tanti data center che il loro costo unitario diventa minimo.
In pratica, i clienti di Google beneficiano indirettamente di questi vantaggi.
Inevitabilmente, quando si progetta un sistema informatico si prevede capacità in eccesso per assecondare le necessità del futuro.
Cosa servirà veramente, però, si può solo ipotizzare: sarà la RAM, le CPU o le prestazioni del disco?
Con il cloud si paga solo quello che si usa davvero e non ci si deve preoccupare della crescita o della riduzione delle richieste. Il costo del sistema informatico segue l’utilizzo e, quindi, molto da vicino la produzione.
In ogni caso, non si spreca nulla.
Il costo di acquisto rappresenta solo una parte della spesa informatica. Molto di più incidono normalmente le spese di gestione (aggiornamenti, monitoraggio, manutenzione) e per i servizi associati (data center, collegamento ad Internet, energia elettrica, garanzie).
Con il cloud buona parte di questa seconda quota è già inclusa nel prezzo di base.
Il Cliente si trova a disposizione strumenti di gestione e controllo di prim’ordine ed una piattaforma che consente di collaborare in modo ottimale con i consulenti esterni.
Dopo una migrazione quasi 1:1 dalle architetture tradizionali, le applicazioni possono trasformarsi in una collezione di serivzi gestiti ad alto livello e svilupparsi integrando funzionalità di tipo big data, machine learning e global reach altrimenti difficili, costose ed a volte impossibili da implementare.
Il quarto elemento da tenere in considerazione, che non si coglie a prima vista, è il costo delle interruzioni di servizio, degli incidenti più o meno gravi, delle discontinuità dovute alla sostituzione degli apparati, dell’aggiornamento dei software e dei cambiamenti del network, sui quali il cloud computing fa risparmiare.
È il costo della produzione persa e delle responsabilità legali che spesso supera notevolmente quello di servizio informatico.
Oltre alla convenienza economica, inoltre, il cloud computing è normalmente più sicuro delle soluzioni informatiche tradizionali, dettaglio fondamentale per qualsiasi organizzazione.
In ultimo, è necessario fare un accenno anche alla tecnologia alla base del cloud: la “nuvola”, infatti, nasce dallo straordinario successo dell’open source e da esigenze di business su scala “inaudita”, per le quali non esistevano soluzioni. Per esempio, Amazon, il più grande retailer al mondo, e Google, che praticamente è sinonimo di Internet, hanno dovuto sviluppare in casa quello che serviva loro e, successivamente, hanno cominciato a venderlo agli altri.
L’investimento è quindi in buona parte già ammortizzato, e non grava sul prezzo finale pagato dai clienti.
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