Il depeering, ovvero perché sconsigliare le adsl telecom

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La Telecom si aggiunge ai (pochi) grandi player europei, che non perdono mai la tentazione di trasformare Internet in uno strumento proprietario.

Orange, Telefonica e Deutsche Telekom hanno dato l’esempio, avviando per primi la pratica del “depeering”. E giustamente sono già sotto indagine dell’Antitrust Ue.

Ora Telecom ha adottato un suo modello di “depeering” ancora più estremo, perché esclude la possibilità di accesso su interconnessioni neutrali anche a pagamento.

Ma facciamo un passo indietro e andiamo per ordine. Il “depeering” è di fatto l’interruzione dello scambio aperto fra le Reti dati, scambio che essendo reciproco da sempre era “gratuito” ovvero concesso fra tutti gli operatori gli uni con gli altri attraverso consorzi generalmente no-profit e dedicati allo scopo, detti NAP Neutral Access Point.

Questo scambio di connessioni reciproche garantiva agli utenti “navigatori” italiani, per intenderci, di accedere in modo efficace e veloce direttamente a tutti i fornitori di contenuti nazionali senza distinzioni di prestazione “a priori”.
E’ questo che viene chiamato tecnicamente “peering” fra Reti e Servizi dei diversi operatori: Internet è la “rete di reti”, per l’appunto.

E’ (era) il principio di “neutralità della rete”, dove i fornitori di servizi e di contenuti hanno tutti un trattamento paritetico e vengono selezionati esclusivamente dalle scelte dell’utenza finale, i navigatori della Rete Internet.

Le società che offrono servizi di connessione, come ad esempio Telecom, si fanno pagare un canone dagli utenti per utilizzare le proprie reti e hanno quindi un business garantito e sostenuto dagli utenti navigatori, mentre chi fornisce i contenuti viene selezionato sulla base del successo di pubblico, garantendo l’opportunità a tutti di entrare nell’offerta senza sostenere investimenti faraonici, potendo rivolgersi anche a piccoli ISP.

In Italia vi sono diversi punti di scambio Internet, come il MIX (http://www.mix-it.net/) a Milano e il Namex (http://www.namex.it/it) a Roma. ICOA ad esempio è partner ed è collegata per i suoi servizi di ISP al VSIX (http://www.vsix.it/) di Padova, costituito dall’Università di Padova attraverso il Centro di Calcolo di Ateneo, che fornisce il Neutral Access Point del Nord Est.

Questi punti di accesso neutrali garantiscono dunque la migliore efficienza della Rete Internet in Italia e il minor costo per i fornitori di contenuti e per i loro utenti nel nostro Paese. Telecom per “rendere più efficienti ed evolute le interconnessioni alla base della internet italiana” rivendica il diritto di decidere per i propri utenti chi sia raggiungibile e chi no dalla propria rete, chi velocemente e chi lentamente, chi a pagamento e chi no; di fatto Telecom esce da Internet come la conosciamo, rifiutando il concetto di neutralità della rete, a favore di un modello di Rete “privata” per “offrire ai clienti servizi e contenuti a qualità garantita”; peccato che questa nuova qualità sarà relativa ai soli servizi e contenuti che avrà scelto Telecom per i suoi utenti: solo gli operatori “scelti” o che potranno pagare il “pedaggio” imposto, godranno dell’accesso diretto.
Inoltre, gli ISP che volessero pagare per questo “servizio”, al momento sono costretti a farlo collegandosi direttamente alle centrali Telecom perché (unica in Europa) non viene più consentito neanche a pagamento di fare lo scambio dati presso i Neutral Access Point.

Telecom assicura che sta lavorando per consentire interconnessioni a pagamento anche ai Neutral Access Point e che il depeering non danneggia i provider.

Ma il risultato immediato sarà un rallentamento delle latenze e della banda effettivamente disponibile per tutti gli utenti Telecom che vorranno continuare ad accedere, via Internet, ai servizi e contenuti che non rientrano nella “rosa” dei servizi scelti per loro da Telecom.

Ecco perché ci sentiamo di sconsigliare fortemente di accedere a Internet usando le connessioni Telecom. Oggi sarete sempre più lenti per raggiungere il vostro blog preferito in Italia, se non è stato scelto per voi da Telecom, perché la vostra connessione farà il giro del mondo sulla banda internazionale.

E un domani potrebbe essere del tutto irragiungibile, se la Telecom dovesse decidere in tal senso.

A buon intenditor …

Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.