Spotify porta su GCP i suoi 75M di utenti

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Google ha annunciato ufficialmente, anche attraverso la sua newsletter, che il noto servizio di streaming musicale Spotify sposterà interamente la sua infrastruttura tecnica sulla GCP (Google Cloud Platform), e l’annuncio compare da un po’ anche sul sito stesso di Spotify.

Spotify deve il suo successo fondamentalmente al fatto di essere, di base, uno streaming gratuito; chiunque può iscriversi al servizio e sentire praticamente qualunque playlist, gratis e in streaming, grazie a piccole interruzioni pubblicitarie.

In ogni caso il prezzo di abbonamento è di soli 10 euro al mese, per chi non voglia avere la propria musica interrotta di tanto in tanto da qualche spot pubblicitario.

In poco tempo Spotify ha raggiunto la cifra ragguardevole di 75 milioni di utenti attivi, e non sembra essere di certo questo il target definitivo.

E’ questa la risposta di Google al recente annuncio di AWS (Amazon Web Services), che ha acquisito di fatto l’intera infratruttura Netflix sulla propria piattaforma Cloud.

Nel quadro dei servizi Cloud, del resto, si sta sviluppando oltremodo la migrazione verso piattaforme specializzate come quella di Google, che riducono significativamente i costi di gestione e aggiornamento della infrastruttura tecnica a monte dei Servizi Internet.

In Italia il Cloud è un modello che inizialmente ha visto qualche resistenza, ma anche da noi le Imprese hanno ormai ben compreso i vantaggi della soluzione Cloud per gestire i propri server e i propri servizi in modo efficiente, economico e sicuro.

Addirittura l’Italia ha avuto una interessante accelerazione sull’adozione del Cloud, e da una fase di incertezza iniziale possiamo ormai parlare di un vero e proprio boom.

A certificare che il nostro Paese stia vivendo una crescita rilevante in questo settore, è arrivato anche un rapporto dell’Ocse. Secondo quanto riportato all’interno dell’Ocse Digital Economy Outlook 2015 infatti, l’Italia segna una delle maggiori crescite per quanto riguarda la diffusione e l’utilizzo di soluzioni Cloud in Europa, subito dietro la Finlandia.

Se state valutando la migrazione su soluzioni Cloud, ICOA è uno dei pochi Service Partner Google a cui potete rivolgervi per la vostra consulenza. Scriveteci direttamente all’indirizzo [email protected]

Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.