Google Project Ara. In arrivo lo smartphone componibile

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Finalmente Google Project Ara, lo smartphone a moduli assemblabile secondo le proprie specifiche necessità, dopo due anni di progettazione e due prototipi, quest’anno partirà con la sperimentazione pilota.

La notizia risale al 15 gennaio, quando Google ha indetto la Project Ara Developers Conference, pensata, appunto, per presentare agli sviluppatori le caratteristiche del secondo prototipo, Spiral 2, con 11 moduli. In questa occasione Mountain View ha anche annunciato il lancio della fase pilota, ossia di utilizzo dello smartphone, da parte di utenti “normali”, a Puerto Rico. A metà 2015, inoltre, nel Paese caraibico verrà introdotto un nuovo prototipo, Spiral 3, e i moduli componibili saranno 20 o 30.

La scelta di Puerto Rico non è casuale, alcune caratteristiche di questo Paese, infatti, lo rendono ideale per la sperimentazione:

  1. Il 77% degli utenti che accedono a Internet lo fanno tramite smartphone,
  2. i dispositivi degli utenti variano ampiamente dal livello base a premium,
  3. nel Paese sono disponibili sia gli operatori telefonici americani, sia quelli latino-americani.

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I portoricani potranno acquistare e comporre il proprio dispositivo personalizzato, il cui prezzo di vendita sembra si aggirerà intorno ai 50 dollari, presso alcuni camioncini, dall’aspetto di un food truck, che saranno dotati anche di stampanti 3D e a sublimazione per la completa personalizzazione dei moduli.

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La storia di Google Project Ara

L’idea di progettare un telefono componibile non è venuta a Google, ma a un designer olandese, Dave Hakken, che ha pubblicato su Internet la sua visione: Phoneblocks. L’intuizione è nata dalla necessità del designer di diminuire l’inquinamento elettronico dovuto al frequente cambio di smartphone e della veloce obsolescenza degli stessi.

Il progetto è molto piaciuto a Motorola (già interamente acquisita da Google) che l’ha poi ribattezzato Project Ara. 

Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.