Certificazioni Google Cloud Platform: Cloud Storage Developer

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Continuano le certificazioni Google Cloud Platform del nostro staff.

La seconda tappa ha riguardato la certificazione come Cloud Storage Developer. Questa qualifica è pensata per sviluppatori e sistemisti professionisti, e serve ad attestare la capacità di creare e distribuire applicazioni che utilizzano Google Cloud Storage, nonché di saper configurare e mantenere le risorse messe a disposizione da Big G.

Ecco la certificazione Google Cloud Storage Developer di Flavio Castelli.

Certificazione Google Cloud Storage Developer

Competenze necessarie per diventare Google Cloud Storage Developer

L’esame sostenuto e brillantemente superato da Flavio Castelli ha testato le seguenti competenze.

Fondamenti di Google Cloud Storage

  • I vantaggi di Google Cloud Storage e i suoi utilizzi
  • Componenti Cloud storage: namespaces, buckets e oggetti
  • Requisiti per la nomenclatura dei bucket
  • Requisiti per la nomenclatura degli oggetti
  • Gerarchie di oggetti
  • Forte ed eventuale coerenza dei bucket e degli oggetti di Cloud Storage
  • Richiesta URI endpoint
  • Durevole  disponibilità ridotta
  • Importazione offline del disco e Importazione Online del Cloud

Interagire con Cloud Storage

  • Trasferimenti streaming e upload ripristinabili
  • Utilizzo di hash e intestazioni ETag
  • Gestione di bucket e oggetti utilizzando Google Developers Console e Cloud SDK
  • Casi di utilizzo di JSON e XML API
  • Utilizzo di rsync gsutil
  • Caricamento di oggetti in parallelo
  • Oggetto di generazione di numeri e precondizioni

Access Control Lists

  • Progetto predefinito ACL
  • Permessi e ambiti di ACL
  • Bucket ACL contro Object ACL
  • Opacità dell’oggetto e immutabilità
  • Gerarchie di oggetti
  • Gestione delle autorizzazioni dei progetti
  • Visualizzare e modificare le autorizzazioni di bucket e oggetti attraverso gsutil

URL certificati

  • Scopo e casi d’uso per gli URL certificati
  • Il modello di sicurezza di un URL certificato
  • Utilizzo di gsutil per generare un URL certificato
  • L’integrazione di un URL certificato nel flusso di lavoro di un’applicazione

Hosting Website

  • Le limitazioni di utilizzo di un CNAME personalizzato con l’hosting del sito
  • Casi d’uso per le politiche CORS
  • Configurazione di un bucket per servire contenuti web statici
  • Casi di utilizzo dei log di accesso
  • Uso dei registri di accesso con il Website Hosting

Notifiche di modifica dell’oggetto

  • Casi d’uso per webhooks per App Engine
  • Limitazioni di OCN webhooks 
  • I benefici di X-Goog-Message-Number
  • ChannelID e ResourceID
  • Utilizzo di gsutil per monitorare le modifiche dei bucket
  • Eliminare un canale di notifica di modifica oggetto utilizzando gsutil
Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.