Certificazioni Google Cloud Platform: Compute Engine Qualified Developer

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ICOA è l’unica azienda a Roma che può vantare di essere Google Cloud Platform Partner. Per migliorare i nostri servizi e le nostre consulenze legate a questa nuova suite di servizi di Big G, stiamo portando a termine il programma completo di certificazione.

Per noi di ICOA ottenere le massime certificazioni per i servizi che offriamo ai nostri clienti è un dovere, non solo a garanzia della nostra preparazione tecnica, e quindi per raggiungere il massimo livello di affidabilità, ma anche per la nostra crescita personale e professionale.

Vogliamo conoscere nei più piccoli dettagli tutti gli strumenti Cloud per le aziende, per essere sicuri di proporre e sviluppare le soluzioni migliori per la vostra azienda, basate sull’imbattibile affidabilità e potenza di Google.

Il programma completo di certificazione è molto complesso e difficile da conseguire e si divide in 5 differenti esami, una volta superati tutti si consegue il titolo di Google Cloud Platform Qualified Developer.

Danilo Ferretti e Favio Castelli hanno raggiunto il primo di questi 5 importanti traguardi superando l’esame di certificazione per Google Compute Engine Qualified Developer.

Compute Engine Qualified Developer. In cosa consiste la qualifica

L’esame di certificazione Google Compute Engine è diretto a sviluppatori e sistemisti professionisti per acquisire le capacità necessarie a:

  • Creare e distribuire applicazioni per Compute Engine.
  • Migrare applicazioni al Cloud pubblico.
  • Configurare, gestire, monitorare e scalare ambienti applicativi Compute Engine.

Nello specifico, le competenze acquisite sono di seguito riportate.

Fondamenti di Google Compute Engine

  1. Componenti di Google Compute Engine: regioni, zone, istanze, immagini, dischi, metadati, reti e bilanciatori di carico.
  2. Impostazione e recupero di istanze e metadati del progetto.
  3. Interagire con le risorse di Compute Engine attraverso la console di sviluppatori di Google
  4. Interagire con Compute Engine utilizzando risorse Cloud SDK
  5. Rivedere i log Compute Engine nella Console Sviluppatori

Calcolare le istanze del motore e dischi

  1. Creazione di un’istanza.
  2. Collegamento ad un’istanza via SSH.
  3. Trasferimento di file da e verso un’istanza.
  4. Riavvio di un’istanza.
  5. Configurazione la programmazione di un’istanza.
  6. Verificare lo stato dell’istanza.
  7. Dischi di avvio, dischi convenzionali e unità a stato solido.
  8. Creazione, eliminazione e formattazione dei dischi.
  9. Storage a blocchi.

Compute Engine: Immagini e Tipi di macchine

  1. Utilizzare i casi per le immagini.
  2. Tipi di immagini: pubbliche, private e personalizzate.
  3. Utilizzo delle immagini per generare istanze.
  4. Casi d’uso per le immagini personalizzate.
  5. La creazione di un’immagine personalizzata.
  6. Le differenze tra i sistemi operativi Compute Engine e non.
  7. Sistemi operativi disponibili in Compute Engine.
  8. La scelta di un tipo di macchina Compute Engine.

Snapshot del disco

  1. Casi d’uso appropriati per gli snapshot.
  2. Creazione di uno snapshot.
  3. Creazione di un disco persistente da uno snapshot.

Script di avvio

  1. Casi d’uso per gli script di avvio.
  2. Vantaggi di hosting di script di avvio su Google Cloud Storage.
  3. Scrittura di uno script di avvio.
  4. Passare uno script di avvio utilizzando il Cloud SDK.
  5. Specificare uno script di avvio memorizzato in Google Cloud Storage.
  6. Esecuzione manuale di uno script di avvio.

Sicurezza di Compute Engine

  1. Casi d’uso per OAuth 2.0 e gli account di servizio quando vengono fatte richieste da e per Compute Engine.
  2. Concessione dei servizi dell’account OAuth 2.0 per un’istanza.
  3. Configurazione Compute Engine per l’accesso tramite OAuth 2.0.

Reti

  1. Reti di default VS. reti non di default.
  2. Indirizzi IP interni, esterni e riservati.
  3. Prenotazione di un indirizzo IP.
  4. Creazione di una nuova rete.

Bilancio del carico

  1. Vantaggi del bilanciamento di carico.
  2. Bilanciamento carico di rete VS. bilanciamento del carico HTTP.
  3. Configurazione del bilanciamento di carico.
  4. Aggiunta di una regola di inoltro di un bilanciatore di carico.
  5. Aggiunta di un target di destinazione a una rete di bilanciamento del carico.
  6. Creazione di un controllo di “salute” per un bilanciamento del carico di rete.
Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.