Query: il gioco da tavolo diventa app

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In gergo tecnico, query corrisponde all’interrogazione di un database da parte di un utente, si utilizza questo termine anche le ricerche che effettuiamo sui motori di ricerca.

Prendendo spunto dalla funzione di compilazione automatica che offre Google mentre digitiamo, appunto, la nostra query di ricerca, due sorelle canadesi hanno avuto l’idea di creare un gioco da tavolo.

Il funzionamento è piuttosto semplice. All’interno della scatola ci sono le pedine per i giocatori, un tabellone e, ovviamente, le carte con le query da completare. Ogni giocatore ha una pedina e si muove all’interno di un percorso, sul quale si avanza acquisendo punti. Per guadagnare punti e poter andare avanti, i giocatori dovranno indovinare sia il finale della query su cui è stato interrogato scelto dagli altri giocatori, sia la risposta corretta indicata dal gioco. Chi raggiunge per primo il traguardo, vince.

query-tabella-punti

Query è stato ideato da due sorelle canadesi, Nikki Flowerday e Phoebe Stephens e non attira la nostra attenzione solo per l’originalità dell’idea, ma anche perché sono riuscite a dargli vita grazie a una campagna di crowdfunding avviata su Kickstarter. Pensate che l’obiettivo da raggiungere per avviare la start-up era fissato a 7.500 $, ma sono riuscite a ottenerne ben 12.000.

Le sfide per Query e le sorelle di Toronto, però, non sono ancora finite, sono in sviluppo due nuove varianti: la versione per adulti del gioco (che comprenderà anche interrogazioni su argomenti più piccanti) e, ancora più interessante, una app, che aprirebbe così le porte al fruttuoso mercato del gaming digitale!

Per il momento il gioco Query è disponibile solamente in versione inglese e può essere acquistato su Amazon Usa o Amazon Canada, come scritto sul sito ufficiale del gioco.

Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.