Le novità di VMware vSphere versione 5.5

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Segnaliamo come le nuove funzionalità introdotte con questa relase, siano fruibili solamente utilizzando il Web Client, che sembra poter soppiantare in client tradizionale Windows based. La necessità di pensare ad una gestione (se vogliamo) ‘cloud’ delle infrastrutture, utilizzando per l’appunto l’interfaccia Web, ha obbligato VMware a rivedere la grafica del client, favorendo la fruibilità e l’usabilità da parte degli amministratori e ottenendo conseguentemente un miglioramento delle performance.

Sono state aggiunte alcune comode funzionalità base e migliorato l’accesso ai tool di gestione, per esempio il drag-and-drop, il filtro oggetti rispondenti a criteri specifici e i ‘temi recenti’, che permettono appunto un più rapido utilizzo amministrativo. Considerando le novità introdotte ad ogni nuova versione del core, in questo caso specifico, quindi con la versione 5.5, ritengo che almeno un paio di caratteristiche siano curiose, interessanti e forse utili. E’ migliorato decisamente il supporto per i dischi SSD, sempre più presenti nei CED.

Esxi è in grado di sfruttare al massimo l’RMT, posizionando nelle zone segnalate come più affidabili della RAM, il kernel e tutti i componenti critici del sistema. Ottimizzazione davvero molto significativa dei consumi energetici, facendo lavorare il processore a basse frequenze e bassa potenza, tale miglioramento si ottiene sfruttando tecnologie a basso livello, che gestiscono direttamente gli stati di perfomance della CPU.

Tutte le configurazioni massimali sono state raddoppiate:

  • 320 CPU VS 160
  • 4TB di memoria VS 2TB,
  • 16 nodi VS 8,
  • 4096 vCPU VS 2048.

Con la versione Vsphere 5.5, viene modificato anche l’hardware version, passando dalla 9 alla 10. Novità principali:

  • Supporto per il controller virtual-SATA che permette di avere fino a 120 dischi suddivisi su 30 dispositivi per controller, per un totale di 4 controller.
  • E’ stato esteso il supporto per la grafica 3D già tuttavia presente nella 5.1, dalla 5.5 non solo NVIDIA ma anche Intel e AMD sono contemplate.
  • L’accelerazione grafica è ora disponibile anche in ambiente Linux, utilizzando driver di VMware installabile sulle distribuzioni più recenti.
  • Non è più necessario utilizzare un database esterno per gestire i servizi di autenticazione del vCenter, dalla versione 5.5 c’è una ottimale integrazione con le infrastrutture Active Directory, anche quelle più complesse.

L’alta affidabilità presenta nuove funzionalità, non si rende più necessario il riavvio della VM a seguito di un failure di un applicativo, controllo che per giunta veniva fatto utilizzando un tool di terze parti, la versione 5.5 permette di gestire un errore dell’applicazione ospitata nella VM facendo ripartire solamente l’applicazione incriminata. Tali controlli e gestioni vengono espletati dal vFabric Hyperic, quindi senza l’utilizzo di componenti esterni. Inoltre è possibile configurare direttive e procedure, per esempio quante volte riavviare l’applicativo, riavviare in estrema ratio tutta la macchina virtuale, gestire ed attivare alarmi e notifiche mail.

La versione 5.5 gestisce in maniera più intelligente la “Anti affinità”(!), quindi se due VM non devono girare sullo stesso Host fisico, a seguito di un fallimento, questa versione è in grado di gestire la questione direttamente a livello di HA(se possibile fisicamente), senza “rimpallare”la VM, sostanzialmente ottimizzando al meglio il vMotion.

Si pensa davvero in grande! Potremmo gestire ambianti da 100 host e 3000 VM, comprendo praticamente ogni tipo di esigenza.

Altre interessanti novità riguardano i VMDK che, tra l’altro, potranno essere di 62 TB(!).
La versione free del nuovo Hypervisor, non presenta il limite di 32 GB di RAM fisica massima, quindi potete provarlo da subito!

Buon divertimento!

Daniele Mazzucchi

Daniele nasce a Roma il 4 maggio 1970, è il Direttore di Produzione; inizia giovanissimo a occuparsi di sistemi di rete e di telematica in generale; fonda Nexus nel 1992, uno dei primi provider internet italiani, e successivamente IstriaOnLine, il primo provider internet in Croazia. Attraverso la sua società, la Nexus, partecipa attivamente alla fondazione della naming authority italiana, che diverrà successivamente il registro italiano internet (ccTLD.it). Nel 1999 lascia le sue attività per dedicarsi come professionista indipendente alla web application, collaborando con molte grandi aziende come BPM, IMI San Paolo, Mercedes-Benz Finanziaria; diventa successivamente, nel 2000, Direttore di Produzione di EFM Engineering, dove progetta in particolare una delle prime piattaforme FAD italiane AICC based. Nel 2003 avvia un nuovo progetto imprenditoriale entrando in ICOA, dove sviluppa il settore internet seguendo in prima persona la web application e il marketing online. Guarda il profilo di Daniele su Linkedin.